Parigi, 4 giugno 2025 – Un anno fa era stesa su un letto d’ospedale, con il ginocchio fracassato, i sogni messi in pausa e le notti piene di dubbi. Oggi è al centro del Philippe Chatrier, il cuore pulsante del Roland Garros, applaudita dalla sua gente, pronta a sfidare Coco Gauff in semifinale. Il suo nome è Loïs Boisson, e la sua storia è un inno alla resilienza.
Sì, resilienza. Se l’è tatuata sulla pelle, e non è solo un vezzo grafico. È un marchio d’identità. Perché ci vuole una forza rara per risalire dal buio dopo un infortunio così devastante al legamento crociato. Perché ci vuole coraggio per tornare a crederci, quando il mondo sembra andare avanti senza di te.
🎾 LA PARTITA: BOISSON VS ANDREEVA – UN DUELLO DI NERVI
Sulla terra rossa del Chatrier, oggi di scena c’era il futuro. Di fronte a lei Mirra Andreeva, la diciassettenne russa già proiettata tra le big del circuito, fredda, tecnica, imbattuta nel torneo. Un ostacolo che sembrava insormontabile per chi, solo 10 giorni fa, era la numero 361 del mondo. E invece…
➡️ Primo set: Boisson va sotto 5-3, ma non molla. Rimonta con carattere, spinge con il rovescio e porta Andreeva al tie-break. Lì, è perfetta: 7-5 e un primo urlo liberatorio.
➡️ Secondo set: parte malissimo, sotto 3-0. Ma quella parola incisa sul braccio non è lì per caso. Recupera punto dopo punto. Andreeva perde lucidità, Boisson no. E chiude. Con la testa alta e il cuore gonfio.
Una vittoria in rimonta, come tutta la sua carriera. Come il suo corpo, ricostruito pezzo dopo pezzo, giorno dopo giorno. E ora solido come non mai.
🚀 DA 361 A 65 IN DIECI GIORNI
Nei numeri, la sua impresa è già leggenda: in dieci giorni, è passata dalla 361ª alla 65ª posizione del ranking mondiale. Mai una wild card francese era arrivata così lontano. È la prima francese in semifinale al Roland Garros dal 2011. E con la vittoria su Pegula e Andreeva ha mostrato di poter battere anche le top 10.
Domani, ad attenderla in semifinale, ci sarà Coco Gauff, la numero 2 del mondo. La sfida è proibitiva, certo. Ma quando hai sconfitto te stessa, il dolore e la paura, cosa può davvero spaventarti?
✊ IL SENSO DI UNA PAROLA
Se a 22 anni, con un crociato ricostruito e una carriera ancora da scrivere, sei capace di regalare emozioni così forti davanti a migliaia di persone e milioni di occhi in diretta… allora quella parola tatuata sulla tua pelle non è più solo un mantra.
È verità. È testimonianza. È Boisson.
