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San Siro si prepara a una notte pesante.
L’Inter arriva dalla botta di Madrid, dove ha perso all’ultimo respiro contro l’Atletico e ha visto scappare il primo posto del girone.
Il Liverpool, invece, è reduce da un 1–4 clamoroso ad Anfield contro il PSV: ko duro, classifica corta e tante certezze crollate tutte insieme.

Per i nerazzurri è la partita giusta per rimettere in ordine il cammino europeo. Per i Reds è quasi un test di identità.


DUMFRIES ANCORA AI BOX, REDS SENZA SALAH

Situazione molto chiara:

  • Inter: qualche dubbio sugli esterni e in difesa, ma struttura di squadra solida e coppia d’attacco intoccabile.

  • Liverpool: in piena tempesta tecnica e mentale, senza il suo giocatore simbolo e con tanti punti interrogativi dietro.


POSIZIONE IN CLASSIFICA

Classifica dopo 5 giornate

# Squadra Pg Pt
Inter 5 12
13° Liverpool 5 9

Tre punti di differenza che raccontano bene chi, fin qui, è stato più continuo.


STATISTICHE STAGIONALI (INTER IN CHAMPIONS)

  • 4 vittorie

  • 1 sconfitta

  • 0 pareggi

  • Gol fatti: 12

  • Gol subiti: 3

  • Media gol segnati: 2,4 a gara

  • Media gol concessi: 0,6 a gara

Numeri da squadra in controllo: l’Inter ha costruito un girone solido, con Madrid come unico vero inciampo, più per episodi che per crollo tecnico.


QUI INTER

La ferita di Madrid brucia ancora: contro l’Atletico, l’Inter regge per tutta la partita, crea, lotta, ma viene punita nel recupero dal gol di Gimenez che fissa il 2–1.
È la prima sconfitta europea della stagione e arriva dopo il ko nel derby con il Milan: doppio colpo che avrebbe potuto pesare tanto sul morale.

In Serie A, però, la risposta è stata immediata: 4–0 al Como, gara pulita, intensa, dominata dall’inizio alla fine. È quella versione che Chivu vuole rivedere anche sotto le luci della Champions.

Il tecnico nerazzurro sta insistendo su un concetto preciso:
non conta sembrare “grandi”, conta gestire i momenti. Sapere quando accelerare, quando rallentare, quando rischiare e quando addormentare il gioco. È lì che passa la maturità.

Capitolo formazione:

  • Esterni: Dumfries non recupera. Luis Henrique è una soluzione credibile, ma al momento Carlos Augusto parte davanti nelle gerarchie per presidiare la fascia.

  • Difesa: da valutare Akanji, frenato dall’influenza. In caso di forfait, pronto Bisseck a prendersi il posto dal 1’.

  • Attacco: nessun dubbio. Ancora dentro la coppia Thuram – Lautaro Martínez, con l’argentino che a San Siro, in questo 2025, sta vivendo un periodo da assoluto trascinatore.


QUI LIVERPOOL

Per il Liverpool l’ultimo turno di Champions è stato una mazzata: 1–4 in casa contro il PSV, davanti al proprio pubblico.
Secondo ko europeo stagionale, 9 punti in 5 gare e classifica che non rispecchia affatto il peso del club.

Slot nel dopo partita è stato onesto: a tratti la squadra mostra qualità, ma quello che si vede in campo non si traduce nei risultati.
Troppi errori individuali, troppi blackout, struttura di squadra ancora lontana da un livello “da Liverpool”.

A tutto questo si aggiunge il caso Salah: dopo lo sfogo pubblico sul rapporto col tecnico, l’egiziano non viene convocato per San Siro.
Fuori anche Chiesa dall’elenco dei disponibili, e l’attacco viene ridisegnato:

  • Ekitike punta centrale

  • linea di tre alle sue spalle con Szoboszlai, Wirtz e Gakpo, chiamati a creare occasioni tra le linee e tenere viva la fase offensiva senza il leader tecnico e carismatico della squadra.


LE PROBABILI FORMAZIONI

Inter (3-5-2):
Sommer; Acerbi, Bisseck, Bastoni; Carlos Augusto, Barella, Calhanoglu, Zielinski, Dimarco; Thuram, Lautaro Martínez.
Allenatore: Chivu.

Liverpool (4-2-3-1):
Alisson; Gomez, Konaté, van Dijk, Robertson; Gravenberch, Mac Allister; Szoboszlai, Wirtz, Gakpo; Ekitike.
Allenatore: Slot.


INTER–LIVERPOOL: NUMERI, CURIOSITÀ E CHIAVI DEL MATCH

  • Questo sarà il 7° incrocio tra Inter e Liverpool in Champions League: nei sei precedenti non è mai uscito il pareggio.
    Finora: più sorrisi Reds che nerazzurri, ma il gap non è impossibile da ridurre.

  • Negli ultimi 5 confronti diretti, una delle due squadre ha sempre chiuso con la porta inviolata: solo nella primissima sfida, nel 1965, entrambe sono andate a segno (3–1 Liverpool).

  • Il Liverpool ha un rapporto speciale con San Siro: 4 partite europee giocate qui, 4 vittorie, tra Inter e Milan. Dato pesante, anche se arriva da contesti e annate diverse.

  • Lautaro Martínez nel 2025 ha segnato in tutte le gare giocate a San Siro (5 su 5), con 8 gol totali: rendimento da leader tecnico, non solo da finalizzatore.


Analisi e pronostico

Guardando il momento delle due squadre, il quadro è abbastanza chiaro:

  • Inter più continua, più solida, con una struttura definita e un ambiente che spinge forte.

  • Liverpool in piena fase di transizione, capace di accendersi a tratti ma fragile quando la partita si sporca o il livello di intensità sale.

La Champions, però, ci ha già fatto vedere i Reds tirare fuori partite di alto livello anche in mezzo alla tempesta.
Per questo l’Inter deve rispettare l’avversario e non pensare che basti presentarsi per portare a casa i tre punti.

Che tipo di gara possiamo aspettarci?

  • Inter che prova a comandare subito ritmo e possesso;

  • Liverpool che cerca di abbassare i tempi, compatto dietro, con l’idea di colpire quando recupera palla;

  • possibile partita con qualche gol, ma più ragionata che “da PlayStation”.

In ottica scommessa, restando coerenti con questo scenario:

  • Linea principale: 1X + Multigol Casa 1–3
    → fiducia nell’Inter che non perde,
    → nerazzurri a segno almeno una volta, massimo tre.
    È una lettura che sposa l’idea di partita seria, intensa, con la squadra di Chivu concentrata dal primo all’ultimo minuto.

  • Alternativa più coperta: 1X + Multigol 1–5
    → Inter che non esce sconfitta,
    → range di gol molto ampio, che tiene dentro quasi tutti i punteggi “normali” di un match di Champions.

L’Inter ha l’occasione per mandare un segnale forte alla Champions e al girone.
La chiave, più dei moduli e delle assenze, sarà tutta nella testa: trasformare la rabbia di Madrid in lucidità, non in frenesia. E chi gioca, stessa cosa: niente all-in emotivi, solo strategia e gestione sul lungo periodo.

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