“Non sa giocare sulla terra.”
Firmato: Adriano Panatta, uno che sul rosso ci ha costruito la sua leggenda. Ma nel tennis – come nella vita – le etichette servono solo a essere strappate via. E Coco Gauff lo ha fatto, punto dopo punto, silenziando critiche e pregiudizi.
A 21 anni, l’americana ha vinto il Roland Garros 2025, battendo Aryna Sabalenka in rimonta con il punteggio di 6-7(5), 6-2, 6-4. È il suo secondo Slam dopo gli US Open 2023. E ancora una volta, l’avversaria era Sabalenka. Ancora una volta, la rimonta è stata la chiave.
Eppure, non era una finale come le altre.
Sabalenka arrivava lanciatissima dopo aver interrotto la striscia di 26 vittorie consecutive di Iga Świątek al Roland Garros. Una striscia storica, interrotta con un impietoso 6-0 nell’ultimo set. Un segnale chiaro: Arina era la favorita. Ma il tennis non risponde mai ai pronostici.
🧠 “Gauff non è completa”… ma è già una campionessa
Sì, Coco non è ancora perfetta. Il rovescio in corsa è da affinare, la seconda di servizio è migliorabile, e in alcune fasi manca di continuità.
Ma ricordiamoci questo numero: 21 anni.
Tra le Top 8 WTA, solo Mirra Andreeva è più giovane di lei. In un tennis che oggi pretende che tu sia “fatto e finito” a vent’anni – guarda la pressione su Jannik Sinner – Coco è la dimostrazione che la crescita non ha una scadenza.
Vince perché lotta.
Vince perché crede.
E vince perché ha fame.
📊 Uno scossone per il ranking mondiale
La vittoria a Parigi ha scosso anche la classifica WTA.
- Sabalenka resta numero 1, ma il vantaggio si assottiglia.
- Gauff sale a quota 6863 punti e guarda a Wimbledon con occhi diversi: l’obiettivo è attaccare la vetta.
- Świątek, regina decaduta del rosso, ora rischia persino di saltare le Finals.
Il 2025 è un anno di svolta per il tennis femminile. E Coco ha appena acceso la miccia.
💬 E ora, Panatta?
Senza dubbio Panatta sa di tennis molto più di noi. Ma la sua frase – “non sa giocare sulla terra” – oggi suona come una nota stonata.
Coco Gauff è diventata campionessa proprio su quella superficie, contro un’avversaria tosta, in una partita che sembrava segnata.
Non ha solo imparato a giocare sulla terra. Ha imparato a dominarla, con pazienza, lucidità e tanta fame.
E se questo è solo l’inizio, il futuro potrebbe appartenerle.
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