INDIANAPOLIS – I Pacers tornano a casa e piazzano il colpo: 116-107 contro i Thunder in Gara 3 delle Finals NBA. È una vittoria che cambia l’inerzia della serie, che adesso vede Indiana avanti 2-1, con un’altra gara da giocare tra le mura amiche del Gainbridge Fieldhouse.
🔥 Mathurin e McConnell: gli eroi silenziosi
Tyrese Haliburton è stato ancora una volta il leader tecnico ed emotivo: 22 punti, 11 assist, 9 rimbalzi, a un soffio dalla tripla doppia. Ma il vero colpo di scena arriva dalla panchina.
Bennedict Mathurin segna 27 punti in 22 minuti, una delle migliori prestazioni da subentrato in una partita di Finals dai tempi di Jason Terry nel 2011.
Accanto a lui, T.J. McConnell firma 10 punti, 5 assist e 5 recuperi, innescando l’allungo decisivo nel secondo quarto.
⚡️ I Thunder si spengono nel finale
Nonostante i 24 punti di Shai Gilgeous-Alexander e i 26 di Jalen Williams, OKC paga a caro prezzo i 17 palloni persi, che si traducono in 21 punti subiti da turnover.
Il quarto periodo è un dominio Pacers: 32-18, con difesa aggressiva, attacchi rapidi e l’energia di un palazzetto in fiamme.
📊 Numeri che contano
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La panchina di Indiana ha segnato 49 punti contro i 18 di OKC.
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Quando Haliburton chiude con almeno 20 punti e 10 assist, i Pacers sono 8-1 ai playoff, 20-1 nella stagione intera.
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La squadra di Carlisle è imbattuta nei playoff dopo una sconfitta (10-0).
🧠 La filosofia dei Pacers
Non è una squadra di soli nomi.
Non è costruita intorno a una superstar.
È un sistema, dove ognuno ha un ruolo e una responsabilità.
Ma quando Haliburton decide di alzare i giri, Indiana cambia marcia.
Il suo pick and roll nel quarto periodo ha spezzato la difesa dei Thunder, creando tiri puliti per i compagni o soluzioni immediate nel pitturato.
🏆 Prossima tappa: Game 4
Venerdì si gioca ancora a Indianapolis.
Indiana ha la possibilità concreta di portarsi sul 3-1 e mettere OKC spalle al muro.
Con la fiducia ritrovata, la forza della panchina e Haliburton in controllo, la squadra di Carlisle sogna davvero il colpo grosso.
📌 Nota finale: Se Indiana vince, sarà perché ha trovato l’equilibrio perfetto tra sistema e talento. E perché ha un leader che, anche quando non è perfetto, fa sembrare perfetti tutti gli altri.
