Una finale destinata a entrare nei libri di storia, ma non per la suspence. All’Allianz Arena di Monaco di Baviera, il Paris Saint-Germain conquista la sua prima UEFA Champions League demolendo l’Inter con un incredibile 5-0, nel successo con il margine più ampio mai registrato in una finale della massima competizione europea per club.
đź’Ą Un dominio senza precedenti
I parigini di Luis Enrique non hanno lasciato scampo ai nerazzurri, imponendo da subito il proprio ritmo con un calcio fluido, verticale, elettrico. Bastano 12 minuti ad Achraf Hakimi per aprire le danze. Poi arriva la doppietta del talento Desire Doué (20’ e 63’), seguita da un capolavoro del georgiano Khvicha Kvaratskhelia al 73’. A chiudere la serata perfetta, ci pensa Senny Mayulu, classe 2006, che sigla il pokerissimo all’87’.
L’Inter, frastornata e mai veramente in partita, ha subito il pressing asfissiante e la freschezza atletica di una squadra giovane, affamata e tremendamente lucida.
đź§ Le chiavi tattiche del trionfo
Il PSG ha imposto la sua legge con un pressing alto e movimenti armonici tra le linee. La mediana ha fatto filtro e costruzione con la stessa naturalezza, mentre gli esterni hanno devastato ogni equilibrio. Con un’età media di appena 24 anni, la squadra parigina è sembrata una macchina da guerra, capace di unire talento e disciplina come poche volte visto in una finale.
Dall’altra parte, l’Inter di Inzaghi è apparsa spenta, lenta nel palleggio e vulnerabile in difesa. Le scelte del tecnico non hanno invertito la rotta, e la mancanza di alternative all’altezza si è fatta sentire. Una serata da dimenticare.
đź”® Due destini opposti
Il trionfo sancisce la definitiva ascesa del Paris Saint-Germain nell’élite del calcio europeo. Dopo anni di critiche e fallimenti nei momenti decisivi, i parigini alzano finalmente la coppa dalle grandi orecchie, completando un triplete storico (Ligue 1, Coppa di Francia e Champions League). Ora li attendono la Supercoppa UEFA e la Coppa Intercontinentale FIFA 2025, con la consapevolezza di poter aprire un ciclo vincente.
Per l’Inter, invece, la batosta è durissima. Le ambizioni da triplete si sono sciolte sotto i colpi di una squadra più giovane, più intensa, più affamata. Simone Inzaghi dovrà fare i conti con una stagione che si chiude senza titoli e con molti interrogativi. Il rischio smobilitazione è concreto, e il club dovrà decidere se rilanciare il progetto tecnico o avviare una nuova fase.
